4 aprile 2009: Adriatica, Varazze e il commercio equo e solidale

Anche noi di Varazze, protagonisti delle giornate del commercio equo e  solidale ligure , grazie ad Adriatica.
Mai fra le attività proposte in questi quasi undici anni di vita della bottega ci siamo trovati a programmare, cancellare, spostare, riprogrammare così tante volte un’iniziativa di promozione-partecipazione fra quelle che abitualmente compiamo per far conoscere il commercio equo e solidale. L’adesione al progetto “Velisti per caso, equi per scelta”, proposta dalle Botteghe liguri ci aveva subito visto entusiasti. Noi, paese di mare, turistico per vocazione e quindi in teoria pronto all’accoglienza, avremmo potuto, con il nostro bel porto nuovo nuovo a far da sfondo, accogliere una barca che ha toccato i porti di buona parte del mondo con il suo carico di storie e incontri, compresa quella di amici produttori per il comes che Patrizio e Siusy hanno raccontato nella loro ultima trasmissione

Bella per noi l’idea di aggiungere alle sue esperienze l’incontro con la nostra Bottega e le nostre storie locali, quella di tanti volontari e tante persone che lavorano sperando di cambiare qualcosa in un’economia retta ed ora travolta da un’economia sventata ed arrogante. La delusione è stata però evidente quando ci è stato detto che Adriatica non sarebbe potuta entrare in porto per problemi di pescaggio. Come fare? Nel giro di due mesi  si sono succedute tutte le ipotesi possibili compresa quella di un  ormeggio al largo con possibilità di trasbordo passeggeri in visita con il tender, abbiamo stampato, modificato e rimodificato decine di manifesti per quanto riguardava ora d’incontro, luogo del banchetto, tipo di imbarcazione per il trabordo..Insomma la soluzione è arrivata solo a cose fatte, quando cioè il capitano Filippo è entrato in porto rischiando danni ad Adriatica.

E a questo punto che dire? Ringraziamo lui che ci ha regalato la possibilità di apprezzare Adriatica e con questo la solidarietà e l’amicizia di persone che come noi sono convinte che davvero piccoli gesti possono cambiare il mondo, compreso un “no” quando è necessario.
La gente si è divisa fra la bottega e il banchetto della passeggiata dove abbiamo offerto focaccia al sesamo e cous cous, le immagini dei “Velisti per caso” con le tappe presso i nostri produttori, le borsine di cotone fatte dai produttori indiani di Pujapali, il gelato preparato da “I giardini di marzo” con il nostro cacao Conacado . Qualche famiglia che è riuscita a sapere dell’arrivo in porto di Adriatica è riuscita a visitare la barca con i bambini, così come sono saliti quelli del Club Nautico di Varazze. Di corsa sono riusciti ad arrivare anche dall’altro capo del paese, dove si trova la Bottega rispetto al porto, molti dei nostri volontari, ovviamente apprezzando la sorpresa dell’attracco. Barbara e Televarazze hanno fatto un ottimo reportage intervistando anche l’Associazione Albergatori che insieme all’assessorato al commercio e turismo ha promosso l’introduzione dei prodotti dell com.e s. in un gruppo di alberghi ed esercizi commerciali convinti della qualità (in tutti i sensi) dei prodotti. Ma sicuramente protagonista è stato Filippo, il comandante.  Ci hanno colpito la sua amabilità, la sua competenza, ma soprattutto la passione con cui parla del commercio equo e della necessità d’investire nelle giovani generazioni tempo e danaro per formare persone attente al mondo che le circonda. Un grazie anche a Federico, il secondo dell’equipaggio, e alla sua gentilezza.

Alle 7 di sera Adriatica, con alcuni di noi a bordo, ha salpato alla volta di Genova, nuova tappa del viaggio equosolidale ligure e mi è difficile esprimere a parole l’emozione del viaggio per chi, come me e molti di noi, difficilmente ha la possibilità di navigare pur vivendo sul mare. Il buio e l’acqua, il vento, la pioggia leggera, le luci della costa in lontananza e un diverso punto di vista: l’emozione della scoperta di poter sempre vedere con occhi nuovi anche le solite cose. In questo cambio di prospettiva sta il fascino del mare, in questo straniamento e in questa fascinazione che dà la terra vista da lì. Viene persino voglia di sperare di poter cambiare le cose e di poterci riuscire. Strani effetti del mare…